Biennio rosso in Italia

Biennio rosso in Italia
parte del Biennio rosso in Europa e delle rivoluzioni del 1917-1923
Settembre 1920: a Milano operai armati occupano le fabbriche dell'Alfa Romeo
Data1919 - 1920
LuogoBandiera dell'Italia Italia
CausaCrisi economica ed elevata povertà causate dalla prima guerra mondiale
EsitoFine pacifica o soppressione violenta delle rivolte
Schieramenti
Rivoluzionari
Consigli dei lavoratori
Militanti di sinistra
Bandiera dell'Italia Forze dell'ordine
Militanti di destra
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Il biennio rosso è stato un periodo della storia d'Italia compreso fra il 1919 e il 1920, caratterizzato da una serie di lotte operaie e contadine che ebbero il loro culmine e la loro conclusione con l'occupazione delle fabbriche nel settembre 1920[1]. Nel corso del biennio rosso si verificarono soprattutto nell'Italia centro-settentrionale, mobilitazioni contadine, tumulti annonari, manifestazioni operaie, occupazioni di terreni e fabbriche con, in alcuni casi, tentativi di autogestione. Le agitazioni si estesero anche alle zone rurali e furono spesso accompagnate da scioperi, picchetti e scontri. Una parte della storiografia estende la locuzione ad altri paesi europei, interessati, nello stesso periodo, da moti analoghi[2].

L'espressione "biennio rosso" entrò nell'uso comune già nei primi anni venti, con accezione negativa; venne infatti utilizzata da pubblicisti di parte borghese per sottolineare il grande timore suscitato, nelle classi possidenti, dalle lotte operaie e contadine, e quindi per giustificare la reazione fascista che ne seguì. Negli anni settanta, il termine "biennio rosso", questa volta con connotazioni positive, venne ripreso da una parte della storiografia, politicamente impegnata a sinistra, che incentrò la sua attenzione sulle agitazioni del 1919-20, considerandole come uno dei momenti di più forte scontro di classe e come esperienza esemplare nella storia delle relazioni che intercorrono fra l'organizzazione della classe operaia e la spontaneità delle sue lotte[1].

  1. ^ a b Dalla Casa, p. 179.
  2. ^ AA. VV., Le rivoluzioni sconfitte, 1919/20, a cura di Eliana Bouchard, Rina Gagliardi, Gabriele Polo, supplemento a "il manifesto", Roma, s.d. (ma 1993), pp. 20-24.

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